25 novembre: installazione, riflessioni, testimonianze per dire no alla violenza sulle donne

Pubblicato il 24 novembre 2022 • Cultura , Pari opportunità

Una fila di sedie rosse, vuote.
Fiori ad ornare le sedie.
Un drappo rosso al balcone.
Frasi e citazioni significative, spunti di riflessione per completare l'installazione simbolica che per tutto il giorno il 25 novembre 2022 sarà esposta all'esterno del palazzo comunale per la Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite.

Ogni sedia, ogni fiore, ogni frase saranno simbolicamente una donna uccisa, rapita, violentata o privata della sua libertà e della sua persona a causa dei tanti modi in cui la violenza si può manifestare, non solo fisicamente ma anche subdolamente in modo invisibile rubando alle donne la possibilità di essere loro stesse.

E' quello che cercheranno di spiegarci anche le donne che hanno voluto aderire al progetto di testimonianze e riflessioni che sarà pubblicato sulla pagina Facebook comunale durante la giornata del 25 novembre, in una serie di video le cui protagoniste ci daranno modo di riflettere sui tanti modi in cui la violenza sulle donne può prendere forma e come possiamo e dobbiamo contrastarla costruendo una cultura di civiltà.
Introdotte dal sindaco Magistro che idealmente apre questa carrellata di testimonianze, ascoltermo:

dott.ssa Carolina Pellegrini: esperta di politiche di lavoro femminile presso un C.A.V., centro antiviolenza, ci spiega come è possibile affrancarsi da un'esperienza di violenza tramite un percorso di emancipazione in cui il lavoro svolge un ruolo di sostegno concreto ma anche un forte supporto psicologico;

dott.ssa Maryan Ismail: madre, antropologa e imam, fa parte di una comunità islamica milanese e ci aiuta a comprendere come i percorsi di consapevolezza femminile si possano sviluppare in armonia con una diversa cultura e religione;

Eleonora Stasi: cittadina cormanese e maestra in una scuola dell'infanzia statale, il suo contributo risponde al quesito fondamentale " Si può insegnare ai bambini sin da piccoli la non violenza?"
Non solo la risposta è affermativa, ma ci dice anche di una corresponsabilità tra la famiglia e la scuola in un vero patto educativo;

Angela: è il nome di fantasia di una donna rom che, con l'aiuto delle Forze dell'ordine e delle volontarie di un Centro antiviolenza è uscita dal tunnel della sopraffazione, ha trovato una nuova collocazione abitativa e si è resa autonoma dal punto di vista economico;

Avremo anche la testimonianza di una telefonata al Centro Anti Violenza dell'Ospedale Bassini di Cinisello Balsamo grazie alla coordinatrice Giusy Spaghetto: un'operatrice raccoglie la chiamata di una donna in difficoltà che troverà ascolto e accoglienza presso il centro.

A chiudere, il contributo di Cinzia Gatto, assessore alle Pari opportunità e alle Politiche sociali:
"Eliminare la violenza contro le donne è un obiettivo essenziale per il nostro vivere comune "
Sono parole del nostro Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, parole che condivido pienamente, e aggiungo che la violenza sulle donne non è meramente una questione tra uomo e donna, di relazione tra uomo e donna.
È una questione che interessa tutta la comunità ed è per questo che la responsabilità è sociale... Ritrovarci ancora oggi ad avere la necessità e l'urgenza di parlare di violenza sulle donne è un fallimento per la società a tutti i livelli.
Ascoltiamo le donne che ci hanno offerto la loro testimonianza e che ringrazio di cuore per aver messo a disposizione la loro esperienza diretta e non ideologica, la loro professionalità e, soprattutto, la loro faccia
Tanto è stato fatto, tanti passi in avanti, ne è un esempio la Legge "Codice rosso", ma tanto ancora resta da fare.
Ringrazio la rete che ha collaborato con l'amministrazione comunale che, grazie ai Centri antiviolenza di ambito, garantisce ascolto, prevenzione, interventi e reti di sostegno e, in svariati casi, strumenti per offrire alle donne un'alternativa di vita libera ed una autonomia economica come, per esempio, l'appartamento confiscato alla mafia proprio sul nostro territorio e che sarà assegnato a donne sole con minori.
Per poter dire con forza alle donne " Non sei sola!" bisogna che le donne imparino a chiedere aiuto e che trovino chi le ascolti e accolga il loro grido. Lavoriamo per questo.

A disposizione di chi desideri raccogliere spunti per un ulteriore approfondimento sulla tematica, presso la Biblioteca Civica Paolo Volonté di via Edison 8, sarà allestita una mostra monografica di romanzi, saggi e film che rimarrà esposta fino a sabato 3 dicembre.
La selezione curata dalla Biblioteca Comunale sarà presente sia fisicamente al piano terra della sede di via Edison lungo il corridoio principale sia disponibile online, per la consultazione e le prenotazioni, al seguente link: https://tinyurl.com/25Novembre2022

Infine una vetrofania appositamente realizzata e distribuita in collaborazione con l'Associazione Ve.Nu.S. a tutti i commercianti di Cormano che hanno aderito all'iniziativa riporta il numero antiviolenza stalking 1522 con lo slogan "Libera dalla paura" e l'invito ad entrare nell'esercizio in cui il commerciante potrà dare maggiori informazioni e consegnare un volantino con i recapiti dei centri antiviolenza del territorio.

 

Il 25 novembre è la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Una ricorrenza voluta dalle Nazioni Unite che l’ha istituzionalizzata il 17 dicembre 1999 con una risoluzione, la 54/134, dove si definisce questa violenza «una delle violazioni dei diritti umani più diffuse, persistenti e devastanti che, ad oggi, non viene denunciata, a causa dell’impunità, del silenzio, della stigmatizzazione e della vergogna che la caratterizzano».

Secondo l’Articolo 1 della Dichiarazione sull’Eliminazione della Violenza contro le Donne, emanata dall’Assemblea Generale nel 1993, la violenza contro le donne è «Qualsiasi atto di violenza di genere che si traduca o possa provocare danni o sofferenze fisiche, sessuali o psicologiche alle donne, comprese le minacce di tali atti, la coercizione o privazione arbitraria della libertà, sia che avvengano nella vita pubblica che in quella privata». E nella stessa dichiarazione si riconosce la matrice storica, sociale e culturale della violenza di genere: «Il femminicidio è la manifestazione di una disparità storica nei rapporti di forza tra uomo e donna che ha portato al dominio dell’uomo sulle donne e alla discriminazione contro di loro, e ha impedito un vero progresso nella condizione della donna».Dal 1993 a oggi, con l’evolversi della consapevolezza sociale, i sistemi legislativi dei vari paesi e le organizzazioni internazionali hanno via via modificato norme, pene, definizioni di reato e fissato diritti e nuove misure di protezione per le vittime di violenza. Anche se molto resta ancora da fare visti i numeri attuali della violenza di genere.

Perché proprio il 25 novembre? La storia delle sorelle Mirabal

Questa data è stata scelta in memoria delle sorelle Mirabal , attiviste politiche massacrate per ordine del dittatore Rafael Leónidas Trujillo, un crimine diventato tristemente “simbolico” per modalità e contesto in cui è stato compiuto. Il 25 novembre del 1960 nella Repubblica dominicana mentre Patria, Minerva e Maria Teresa Mirabal stavano andando a far visita ai loro mariti in prigione (detenuti politici perché, come loro, erano oppositori del regime), furono bloccate e rapite sulla strada da agenti del Servizio di informazione. Portate in un luogo nascosto nelle vicinanze furono stuprate, torturate, massacrate a colpi di bastone e strangolate, per poi essere gettate in un precipizio, a bordo della loro auto, per simulare un incidente. Nel 1981, durante il primo incontro femminista latinoamericano e caraibico a Bogotà, in Colombia, fu deciso di celebrare il 25 novembre come la Giornata internazionale della violenza contro le donne. Dieci anni dopo, nel 1991, il Center for Global Leadership of Women (CWGL) avviò la Campagna dei 16 giorni di attivismo contro la violenza di genere, proponendo attività dal 25 novembre al 10 dicembre, Giornata internazionale dei diritti umani. Nel 1993 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione per l’eliminazione della violenza contro le donne ufficializzando la data scelta dalle attiviste latinoamericane. Da allora, si sono moltiplicate le iniziative per aumentare la sensibilizzazione sul tema.

VENUS_volantino_2022

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vetrofania trasparente_2022

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