Lo Stemma Comunale

Ultima modifica 29 gennaio 2018

Nell'arme proposta per il Comune di Cormano, venne posto al capo l'arme della famiglia Besozzi, l'aquila d'oro in campo rosso; la moneta romana per ricordare quell'epoca, e, il manzo d'argento in campo rosso, che è lo stemma dell'illustre Manzoni, a ricordo di lui, che in questi dintorni soleva passare gran parte dell'anno".


APPUNTI SULLO STEMMA DI CORMANO

Si definisce arma o stemma, l'insieme di tutte le figure, smalti, emblemi, contrassegni d'onore, ornamenti utilizzati a far conoscere la nobiltà della famiglia, o a distinguere una nazione, una provincia, ecc.
Lo scudo rappresenta la parte essenziale dell'insegna, ed è il fondo o il campo sul quale sono raffigurate le armi. La sua forma cambia secondo le diverse epoche nelle quali fu impiegato.
La forma del nostro stemma, ossia con gli angoli inferiori arrotondati, e in fondo una punta venne utilizzata dal XVI secolo in avanti e fu definito SANNITICO, FRANCESE o MODERNO.
E' doveroso precisare che nel linguaggio araldico, la destra dello scudo è la sinistra di chi lo osserva e viceversa.
Gli araldisti, per facilitare il blasonamento (scienza che insegna a decifrare le armi) dell'arma e quindi la sua descrizione, hanno diviso lo scudo in tante parti definendole "punti dello scudo".
Il campo è il fondo dello scudo sul quale vengono riportate le figure e le pezze, e può presentarsi semplice, se vi è un solo smalto e composto se ve ne sono più di uno.
I metalli più in uso sono l'oro e l'argento, mentre i colori solitamente impiegati sono: il rosso, l'azzurro, il verde, il nero e il porpora o violaceo.
Gli scudi il cui campo risulta di un solo colore o di un solo metallo, si chiamano scudi pieni.
Lo scudo può essere inoltre diviso in vari campi da una o più linee.
Queste partizioni si definiscono semplici, quando presentano una sola linea e composte oppure ripartizioni, quando sono formate da due o più linee.
Lo stemma di Cormano, il cui scudo è spaccato e partito nella sezione inferiore, è detto: spaccato-semipartito.
Le figure araldiche si classificano in pezze onorevoli e in figure ordinarie.
Si tratta delle prime figure che apparvero nelle armi, finché non sopraggiunsero i corpi animali, vegetali e minerali e le figure artificiali.
Dicesi onorevoli in quanto si stimano le più nobili e considerate nel blasone, e quelle maggiormente impiegate in tutti i paesi.
Il corpo occupa il terzo superiore dello scudo, supponendolo diviso orizzontalmente in tre parti uguali". A parere più diffuso rappresenterebbe l'elmo del cavaliere.
Sono propriamente dette figure tutti quei corpi che vengono raffigurati in uno scudo. Il Ginanni le distingue in quattro specie: araldiche, naturali, artificiali e chimeriche. Le figure araldiche sono proprie di questa arte e si possono interpretare utilizzando esclusivamente i termini blasonici.
Le naturali raffigurano i corpi che si trovano nel mondo della natura e nei suoi diversi regni, così pure quelli del cielo, come animali, minerali, astri ecc.
Le artificiali sono quelle fabbricate dall'arte e industria degli uomini, e provengono o dal feudalesimo, o dalla religione, o dalle arti e dai mestieri, e via dicendo.
Per finire, le figure chimeriche o fantastiche sono quelle create dalla fantasia umana, come ad esempio: draghi, grifi, liocorni, ecc.
Tutte queste figure, ed in particolare quelle naturali non devono mai essere rappresentate come in natura, ma seguendo un preciso stile araldico.
Tale stile cambia a seconda dei tempi e dei paesi e si fonda con lo stile dominante dell'epoca.
Gli animali appaiono tra le figure più nobili del blasone e si dividono in varie classi: quadrupedi, volatili, pesci, rettili, insetti, ecc.
Il loro colore può essere di qualunque smalto, anche differente dal colore naturale.
Le pose dei quadrupedi sono diverse. La più usuale è quella che li rappresenta retti sulle gambe posteriori, una zampa innanzi all'altra, con le anteriori alzate in maniera disuguale, ma che mostrano chiaramente tutte le quattro zampe. Si dice l'animale "passante", quando la zampa anteriore è alzata, "corrente" quando è in atto di correre, mentre "rampante" è definito l'animale che si presenta ritto sulle zampe posteriori in atteggiamento di arrampicarsi. Il toro e il bue si raffigurano: il primo con le corna a mezzaluna ed il secondo, sempre con la stessa forma delle corna ed entrambi con la testa abbassata pronti all'urto.
L'aquila che unitamente al leone è la figura più nobile del blasone, si rappresenta stilizzata, in atto di salire ed attaccare, col petto e la testa piegata a destra (cioè a sinistra), gli artigli ad uncino e distesi, le ali spiegate, la coda ornamentale e le penne a ventaglio.


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